Fernando Di Nicola. È stato dirigente nell’ufficio studi Inps, Consigliere per le politiche fiscali presso il Dipartimento delle Finanze del MEF, economista su politiche fiscali e redistributive presso l'ISAE ed "Esperto Tributario" del SECIT (Servizio Consultivo ed Ispettivo Tributario). I temi di maggior interesse riguardano le componenti del sistema imposte e benefici (Irpef, addizionali, contributi sociali, Imu, sostitutive e tassazioni separate, sostegno ai carichi familiari, ammortizzatori sociali ed assegni sociali in senso lato).
Maria Cozzolino e Fernando Di Nicola intervengono sull’esigenza di garantire un pensionamento flessibile che assicuri efficienza economica e benessere. Dopo aver richiamato i diversi profili di costo del calcolo contributivo-attuariale e retributivo delle pensioni, gli autori propongono un deciso ampliamento della scelta dell’età di pensionamento sulla base di un calcolo contributivo, che nel complesso ridurrebbe il debito pensionistico implicito e comporterebbe nei primi anni maggiori costi di cassa modesti e sostenibili, pienamente compensati negli anni successivi.
Fernando Di Nicola, prendendo spunto dalla recente diffusione dei dati ISTAT sulla povertà assoluta, ragiona sul legame fra lo stato di povertà e l’essere beneficiari del reddito di cittadinanza (RdC). Basandosi sui risultati di microsimulazioni, Di Nicola sostiene che, a causa dei numerosi requisiti d’accesso, in particolare di quelli patrimoniali, gran parte dei nuclei con reddito limitato non riceve il RdC mentre, a causa di evasione e sommerso, ne beneficiano molti che hanno un reddito superiore alla soglia di povertà.
Fernando Di Nicola si occupa di un’ampia e innovativa proposta di riforma delle imposte, dei contributi e dei benefici elaborata di recente da Vincenzo Visco. Dopo aver illustrato le caratteristiche della proposta di riforma, Di Nicola ne valuta gli impatti e giunge alla conclusione che essa avrebbe numerosi effetti positivi: in termini distributivi, di neutralità rispetto alle diverse categorie di reddito, di contrasto all’evasione nonchè di riduzione del cuneo fiscale e del costo del lavoro.
Fernando Di Nicola esamina il Reddito di Cittadinanza, recentemente introdotto e dopo aver riconosciuto la necessità di un assegno che riduca la povertà estrema, si sofferma su alcuni aspetti problematici. In particolare, osservando la distribuzione dei beneficiari e degli assegni, sostiene che saranno favoriti i nuclei monocomponente che dichiarano redditi nulli o quasi, mentre saranno penalizzate le famiglie numerose con figli minori. Ulteriori effetti indesiderati riguardano la riduzione dell’offerta di lavoro e i maggiori benefici per lavoro nero e evasione.
Fernando Di Nicola esamina il “bonus 80 euro” e la modesta revisione di cui è stato oggetto nel recente DDL di Bilancio. Dopo aver messo in evidenza gli aspetti critici del bonus, in particolare quelli relativi ai suoi effetti redistributivi e all’altezza delle aliquote marginali, Di Nicola sostiene che essi si fanno più evidenti in occasione dei rinnovi contrattuali e conclude che, invece di tentare di correggere le disfunzioni del bonus, bisognerebbe prevederne il graduale assorbimento in un riformato sistema sistema tax-benefit.
Fernando Di Nicola interviene nel dibattito sull’opportunità di introdurre una flat tax (Irpef ad una sola aliquota) originato da una proposta dell’Istituto Bruno Leoni. Dopo aver esaminato i diversi possibili obiettivi di una flat tax, Di Nicola sostiene che se si continua a perseguire l’obiettivo redistributivo di un sistema tax benefit, è decisamente preferibile riformare l’Irpef intervenendo su aliquote e scaglioni, salvaguardandone la progressività, e prevedendo assegni ad hoc meglio disegnati per il sostegno ai carichi familiari e per contrastare la povertà.
Fernando Di Nicola discute la nuova strategia di contrasto dell’evasione fiscale annunciata da SOSE (Società per gli studi di settore) e MEF che prevede il superamento degli studi di settore e l’introduzione di indicatori che dovrebbero sia stimolare i contribuenti a dichiarare redditi più realistici sia a indirizzare i controlli verso i casi più incongruenti. Di Nicola giudica positivamente l’innovazione, e il conseguente abbandono dell’accertamento induttivo, ma sottolinea la rilevanza strategica dei controlli sull’emissione dei corrispettivi.
Fernando Di Nicola, dopo avere ricordato i molti limiti che, malgrado i recenti cambiamenti, continua a presentare la tassazione degli immobili, valuta la proposta complessiva di riforma avanzata da Nens, che introduce tra l’altro un’imposta patrimoniale erariale sostitutiva di quelle sul reddito. Rispetto a tale proposta Di Nicola suggerisce una variante che riconduce i redditi figurativi di mercato nell’alveo dell’Irpef i cui effetti redistributivi consentirebbero di tutelare i redditi effettivi più bassi.
Successivamente, Fernando Di Nicola illustra una proposta di ridisegno dell’Irpef e degli assegni al nucleo familiare che corregge molti dei difetti redistributivi e di efficienza del sistema vigente. La proposta prevede una revisione delle aliquote dell’Irpef e delle detrazioni per il lavoro; la fiscalizzazione di parte dei contributi sociali e la sostituzione delle detrazioni familiari e dell’assegno al nucleo familiare con un assegno universale di sostegno ai carichi familiari, che avrebbe incisivi effetti di contrasto alla povertà.