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Va citata la somiglianza nella pronuncia tra i termini tedeschi “gioia” = “freude” e “libertà” “Freiheit”. Parola quest’ultima vietata per lungo tempo nei teatri di molti paesi (tra cui quelli austriaci) nel periodo della rivoluzione francese e successivo. Non pochi poeti ed autori utilizzarono consciamente la parola permessa “gioia” per intendere quella “libertà” altrimenti censurata. L’originale poetico di Schiller è del 1785, ma Beethoven vi mette mano per una prima volta sul finire degli anni novanta. 

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