Risse da Stadio nella Bisanzio di Giustiniano

Siegmund Ginzberg. Risse da Stadio nella Bisanzio di Giustiniano, Rizzoli ed. 2008

E’ tornato Ginzberg con il suo humour e con la levità con la quale ci fa partecipi del suo enorme bagaglio culturale. La sua rivisitazione della storia , anzi le sue incursioni nella storia, sono una occasione da non perdere per riflettere sul presente con critica ironia e qualche speranza., ma anche per recuperare testi antichi che avevamo dimenticato o letto per dovere invece che per piacere.

Nel libro ci sono tutti gli eroi e gli antieroi del passato – da Confucio a Senofonte, da Nerone a Ivan il Terribile,da Socrate a Maometto, da Seneca a Skakespeare , da Marx a Gramsci – e poi Pitagora, Costantino, Dante, Brunetto Latini,Petrarca, Manzoni, Melville, e cento altri. E dalle loro storie e citazioni emergono i contemporanei, a volte in modo esplicito, a volte per accenni o vaghe sembianze, con le loro virtù e, soprattutto, i loro difetti. Che sono tanti e che difficilmente troveranno nel futuro cantori o critici che ne tramanderanno il ricordo insieme alle gesta,, siano esse gesta di guerra – ci sono Bush e Nixon – o atti di cattiva gestione del potere. Ci sono politici e amministratori, “riformatori della costituzione” e pseudo riformisti, banchieri e percettori di rendite. E al di là delle persone c’è una riflessione continua su problemi e nodi che ci tormentano da secoli e secoli e che una lettura della storia ci aiuterebbe ad affrontare, anche per evitare di “ rimpiangere don Abbondio” che era molto diverso dal cardinal Federico ma, che, a differenza di questi, non fece mai torturare qualcuno per stregoneria.

Le citazioni sono tante. Dati i tempi ne ricorderò solo una, tratta dal Moby Dick (1851) e messa da Melville in bocca ad Ismaele: “Ora, come ho già detto, non ho niente in contrario alla religione di chiunque, quale che sia, finché quello non uccide o non insulta un altro perché l’altro non crede nella stessa cosa”. Citazione che non vale solo per le religioni ma anche per le culture e i costumi nazionali dei diversi popoli. Non a caso Ismaele era imbarcato sulla baleniera Pequod che – ci ricorda Ginzberg – era un microcosmo capace di contenere interi universi. Degli imbarcati almeno uno su due non era nato in America e il baleniere si chiamava Fedallah, un possibile e ipotetico antenato di Osama bin Laden.

l.b.

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