Nuvole e sciacquoni; come usare meglio l’acqua in casa e in città

“Nuvole e sciacquoni; come usare meglio l’acqua in casa e in città” di Giulio Conte, Edizioni Ambiente, 2008 – pagine: 208 – euro 20,00

Da sempre l’umanità ha risposto al crescente bisogno d’acqua indotto dal miglioramento delle condizioni di vita, dall’incremento delle attività agricole e dall’industrializzazione scavando nuovi pozzi e aumentando il numero e la portata delle derivazioni dai fiumi.

Negli ultimi decenni gli effetti di questo dissennato utilizzo della risorsa sono sotto gli occhi di tutti: in numerosi Paesi la domanda sta superando l’offerta e la crisi idrica si sta manifestando anche in aree tradizionalmente ritenute non a rischio.

Nuvole e sciacquoni si concentra sugli usi civili e domestici dell’acqua che, sebbene comportino consumi di gran lunga inferiori rispetto a quelli agricoli, sono in continua e preoccupante crescita.

È opinione ormai consolidata tra gli esperti che nelle città la modalità di gestione dell’acqua, trattata erroneamente alla stregua di risorsa inesauribile, è stata spesso approssimativa e comunque non finalizzata a raggiungere una minore intensità dello sfruttamento.

Il modello finora applicato, basato su una serie di pratiche obsolete e in parte illogiche, comporta un uso eccessivo di risorse idriche di altissima qualità (basti pensare che utilizziamo acqua potabile per scaricare il WC), produce inquinamento che può essere solo parzialmente ridotto – con costi molto elevati – ricorrendo alla depurazione e non si cura di riutilizzare risorse preziose come l’azoto e il fosforo contenute nelle “acque di scarico”.

Giulio Conte, uno dei massimi esperti italiani nel campo della gestione delle risorse idriche, spiega come sia ancora possibile ridurre notevolmente i consumi idrici domestici e l’inquinamento da essi provocato e lo fa ricorrendo ad analisi, statistiche, semplici curiosità e prospettando soluzioni innovative e talvolta provocatorie.

Dopo aver descritto i fattori storici e culturali che maggiormente hanno condizionato l’evoluzione del rapporto acqua-città – evidenziando i problemi risolti e quelli ancora da affrontare – l’autore individua una serie di proposte utili a rendere più razionale l’utilizzo della risorsa.

Si tratta sia di progettualità riferibile alla scala “urbana” (dai moderni sistemi di gestione delle reti idriche per ridurre le perdite alle tecniche per permettere il trattamento decentrato degli scarichi, fino al riuso delle acque trattate dai depuratori) che di soluzioni più semplici, applicabili anche su singoli edifici (si passa dalla descrizione dei diversi modelli dei comuni frangigetto, caratterizzati da prestazioni totalmente differenti, a quella di tecniche particolarmente innovative – da utilizzare in contesti appropriati – quali la raccolta separata delle urine e le toilet a “compostaggio”).
Il libro, che è scritto con un linguaggio molto divulgativo, adatto anche ai non esperti, si presta a una lettura a più livelli: alcuni lettori potrebbero essere interessati solo alle soluzioni e le tecniche applicabili alla scala domestica, altri a quelle applicabili alla scala urbana o alle idee di “politiche”. Per questo motivo ciascun capitolo è introdotto da un breve sommario che consente di farsi un’idea dei contenuti e, eventualmente, di saltare a quello successivo.

D’altra parte, per chi volesse saperne di più, non mancano una serie di box di approfondimento e numerosi riferimenti bibliografici che fanno di Nuvole e sciacquoni un volume utilissimo ed aggiornato per chiunque si interessi di gestione sostenibile delle risorse idriche.

Giuseppe Dodaro

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