Menabò n. 78/2018

In questo numero del Menabò, Basili e Franzini riflettono sul caso Amazon e sul funzionamento odierno della Borsa; Staglianò esamina il fenomeno dei lavoretti nella gig economy; Bloise presenta una stima per il nostro paese della trasmissione intergenerazionale della ricchezza; Levi e Patriarca mettono in luce alcune ”stranezze” del Rosatellum. Rigotti si occupa del politicamente corretto; Pensabene confronta la capacità di controllo degli shock asimmetrici nell’Eurozona e negli Stati Uniti; Lelo, Monni e Tomassi illustrano la distribuzione spaziale delle disuguaglianze nella città di Roma mentre l’Unicef dà conto dei risultati di un’indagine sul benessere dei minori stranieri in Italia.

Più in dettaglio, nell’articolo di apertura Marcello Basili e Maurizio Franzini ricordano che in 10 anni la quotazione di Amazon è passata da 74 a 1414 dollari (13 febbraio) una performance da capogiro anche nell’epoca del Quantitative Easing. Basili e Franzini ricordano che Amazon non ha distribuito dividendi in 21 anni, che il rapporto Prezzo/utili (P/E) è stratosferico (oltre 230) e che gli utili sono bassissimi. Dopo aver illustrato il significato di questi dati si chiedono cosa spinga le quotazioni di Amazon e cosa sia diventato ai nostri giorni il mercato azionario.

Riccardo Staglianò presenta il suo nuovo libro nel quale si chiede perché, di colpo, sia diventato necessario “arrotondare”. Per rispondere, Staglianò ripercorre il declino del lavoro iniziato con il pugno d’acciaio di Reagan contro i controllori di volo e la guerra della Thatcher ai sindacati; sostiene che la gig economy sta istituzionalizzando i “lavoretti” mentre Uber, Airbnb e altri pagano tasse risibili nei Paesi dove producono ricchezza e che ciò minaccia il futuro del welfare,   accrescendo il bisogno di lavoretti per arrotondare, in una spirale senza fine.

Francesco Bloise si occupa di trasmissione intergenerazionale della disuguaglianza utilizzando la ricchezza invece che – come si usa fare – il reddito. Dopo aver spiegato i vantaggi di questo approccio Bloise, utilizzando i dati dell’indagine della Banca d’Italia, mostra che nel nostro paese la trasmissione intergenerazionale della ricchezza è elevata – e, a causa di alcune limitazioni dei dati, nella realtà potrebbe essere ancora più elevata – e che i trasferimenti diretti di ricchezza tra le generazioni hanno un ruolo rilevante in questa trasmissione

Eugenio Levi e Fabrizio Patriarca cercano di chiarire alcuni punti della legge elettorale con lo scopo di aiutare l’elettore a capire a quale sarà l’effetto del proprio voto sulla rappresentanza parlamentare. In particolare, si soffermano sulla corrispondenza fra il voto ad una lista plurinominale e l’elezione di parlamentari di quella lista, sul peso relativo del maggioritario e del proporzionale, sul ruolo della residenza geografica e sottolineano con preoccupazione gli effetti che l’ambiguità della legge elettorale su questi punti sta avendo sulla campagna elettorale.

Francesca Rigotti, nel Contrappunto, riflette sul «politicamente corretto». Dopo aver esaminato le critiche di cui è stato oggetto, da destra e da sinistra, per alcuni eccessi grotteschi, Rigotti invita a non cadere nella trappola retorica della «fallacia dello spaventapasseri», cioè nel caricare le posizioni dell’avversario di caratteristiche aberranti, distorte e caricaturali, accanendosi contro queste per confutare quelle e sostiene che il problema non sono le politiche del «politicamente corretto» o del multiculturalismo ma la disuguaglianza e l’oppressione.

Il Focus di Corrado Pensabene si occupa delle difficoltà dell’Eurozona rispetto ai rischi derivanti da shock che colpiscono in modo asimmetrico gli stati membri. Dopo aver indicato i principali canali di condivisione del rischio all’interno di un’Unione Monetaria, Pensabene mette a confronto, rispetto ad essi, l’Eurozona con gli Stati Uniti per il periodo 2000-2016 e individua differenze nei dati che permettono di individuare il ruolo dell’unione fiscale – presente nella più completa unione monetaria statunitense – nel favorire la condivisione di quel rischio.

Keti Lelo, Salvatore Monni e Federico Tomassi, nel loro Focus, presentano i dati di #mapparoma, un progetto sulla distribuzione spaziale delle disuguaglianze socio-economiche nel territorio comunale di Roma e sulle sue cause. Basandosi su dati di fonti differenti – aggregati a livello di quartiere e disponibili per le 155 zone urbanistiche in cui è diviso il territorio comunale – gli autori analizzano la distribuzione spaziale degli indicatori di istruzione, occupazione e sviluppo umano e documentano l’esistenza di una significativa polarizzazione.

Unicef, infine, dà conto di quanto è emerso da un sondaggio e alcuni focus group sul benessere soggettivo dei minori stranieri non accompagnati. I risultati raggiunti dimostrano che il benessere dei minori stranieri ha diverse dimensioni. Una delle più importanti riguarda il riconoscimento dell’identità, legato allo status legale e all’ottenimento dei documenti, che è il primo passo per una doppia transizione: dal contesto d’origine a quello d’accoglienza e dall’infanzia all’adolescenza. Dall’analisi Unicef ha tratto raccomandazioni volte a migliorare il benessere dei minori stranieri non accompagnati.

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