Menabò n. 166/2022

Questo numero del Menabò si apre con il contributo di Chiara Mussida e Dario Sciulli che richiamano l’attenzione su due importanti fenomeni che hanno inciso sulla povertà in Europa prima della pandemia, uno dei quali è la nascita di un figlio che ha spinto in povertà molte famiglie con redditi medi.

Francesca Angelini ricostruisce criticamente la vicenda relativa alle domande di trascrizione, in Italia, degli atti di nascita all’estero di bambini nati da accordi di surrogazione di maternità.

Mauro Caselli, Andrea Fracasso, Arianna Marcolin e Sergio Scicchitano sulla base di un loro studio sostengono che l’introduzione di innovazioni accresce nei lavoratori dell’impresa la percezione che il proprio posto di lavoro sia sicuro.

Tommaso Langiano e Paolo Di Loreto basandosi sul più recente Rapporto sullo stato della salute in Europa indicano i punti di forza e quelli di debolezza del nostro Servizio Sanitario Nazionale e sollecitano, rispetto a queste ultime, urgenti interventi.

Chiara Ardito, Fontana Dario, Nicolás Zengarini, Roberto Leombruni, Angelo d’Errico e Giuseppe Costa a proposito di regole pensionistiche basate su un’unica speranza di vita mostrano che le diseguaglianze nella speranza di vita alla soglia della pensione sono aumentate sia per gli uomini che per le donne.

Marco Marucci di fronte agli enormi investimenti delle Big Tech nel Metaverso sostiene che con quest’ultimo si riproporranno le dinamiche di potere e disegualitarie che hanno caratterizzato il Web2.0.

Morales Sloop ricorda che in Italia, rispetto agli asili nido, vi è anche un problema di loro scarso utilizzo e suggerisce che ciò avviene perché molte famiglie considerano insostituibile il proprio ruolo educativo e non lo delegano agli asili.

Giuliano Toshiro Yajima indica i problemi economici con i quali dovrà misurarsi il nuovo governo cileno dopo il successo elettorale del giovane Boric e si interroga sulla possibilità che sia mantenuta la promessa di realizzare alcune essenziali riforme.

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