Menabò n. 142/2021

Questo numero del Menabò, oltre ai contributi di Federico Butera, Fabio Calè, Roberto Tamborini e Gianfranco Viesti, ospita 5 interventi sul tema del salario orario minimo dopo la proposta di Direttiva che la Commissione Europea ha reso pubblica alla fine di ottobre.

Emanuele Menegatti mette in luce due criticità della proposta: la limitata competenza dell’Unione in tema di retribuzione e la netta opposizione di alcune parti sociali, specialmente nei paesi del nord Europa.

Antonio Lo Faro sostiene che la proposta può essere un importante segnale di cambiamento delle politiche sociali dell’Unione, non esclusivamente legato all’emergenza pandemica.

Michele Faioli si sofferma su due punti critici della proposta riguardanti la copertura contrattuale dei lavoratori e il collegamento tra regime giuridico degli appalti pubblici e salario minimo per gli operatori transnazionali.

Alessandra Cataldi, Mattia De Crescenzo e Germana Di Domenico illustrano gli aspetti principali della proposta sottolineando che essa mira soprattutto a stimolare la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari.

Andrea Di Filippo presenta i risultati di una microsimulazione sugli effetti che il salario orario minimo potrebbe avere in Italia sulla povertà e sulla disuguaglianza economica.

Negli altri articoli, Federico Butera sostiene che sono molte le ragioni per cui è necessaria una riconsiderazione del ruolo dell’impresa che dovrebbe trasformarsi da “irresponsabile” a “integrale”.

Gianfranco Viesti ci ricorda quanto siano decisive le regole fiscali nell’area euro della cui riforma si dibatte ma invita anche a considerare che Next Generation EU contiene importanti indicazioni per le politiche pubbliche

Roberto Tamborini osserva che nel dibattito sul Piano di Ripresa e Resilienza si lamenta la mancanza di visione da parte del Governo, ma questa mancanza riguarda soprattutto le imprese e la società civile e può condurre a 3 possibili errori.

Fabio Calè prendendo spunto dal recente numero del Menabò dedicato al centenario della nascita di Luciano Barca avanza, anche attraverso il filtro dei suoi ricordi personali, qualche riflessione sulla storia del PCI, di cui ricorre in questi giorni il centenario.

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