La verità sul testamento biologico in Germania

Poiché un ministro della Repubblica ha affermato il falso riteniamo doveroso riprendere quanto è stato scritto dal Manifesto a proposito del testamento biologiico in Germania.

In Germania esiste, sin dal 1999, un testo comune di cattolici e protestanti: «Disposizioni cristiane del paziente», che porta le firme del Presidente della Conferenza Episcopale tedesca cardinale K. Lehmann e del Presidente del Consiglio delle Chiese evangeliche tedesche M. Kock . Il testo ha avuto un tale successo (un milione e mezzo di copie) che ne è stata pubblicata una seconda edizione nel 2003. Un quaderno di circa 30 pagine che spiega con grande semplicità l’argomento in questione. Nel caso in cui io non sia più in grado di esprimere la mia volontà… «Non mi si deve applicare alcun intervento che prolunghi la vita se si accerta, secondo scienza e coscienza medica, che ogni intervento per mantenere la vita è senza prospettiva di miglioramento e prolungherebbe soltanto il mio morire». Ancora: «L’accompagnamento e l’assistenza medica come anche la cura devono in questi casi concentrarsi sull’alleviamento dei disagi, dolori, irrequietezza, paura, difficoltà di respiro o nausea, anche se con questa terapia non si può escludere un’abbreviazione della vita». Seguono altre precise indicazioni per il medico di fiducia, nome e indirizzo delle persone scelte come procuratori. Insomma la libertà di scelta è qui pienamente riconosciuta e rispettata, non servono i tribunali come in Italia. Domanda: come mai ciò che per la stessa Chiesa è possibile in Germania non può esserlo in Italia?

Ermanno Genre, Il Manifesto, 4 febbraio 2009

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