La recente contrattazione collettiva in ITA Airways (ex Alitalia)

Matteo Luccisano illustra i principali contenuti della contrattazione collettiva, nazionale e decentrata, che ha riguardato ITA Airways. Luccisano segnala, in particolare, i punti di collegamento tra il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Trasporto Aereo e il contratto aziendale ITA Airways mettendo principalmente in evidenza le funzioni gestionali della contrattazione aziendale rispetto agli obiettivi di sostenibilità di medio-lungo periodo di ITA Airways.

Il 2 dicembre scorso sono stati sanciti diversi accordi collettivi di importanza fondamentale per la buona riuscita del piano industriale di ITA Airways. Innanzitutto, dopo 5 anni è stato firmato il rinnovo del CCNL Trasporto Aereo (della parte specifica dedicata ai vettori): i protagonisti sono stati Assaereo (con il rientro di ITA Airways tra i propri associati) e le OO.SS. (FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI e UGL Trasporto Aereo), con l’intento comune di tessere e ridefinire nuove e migliori relazioni sindacali, per rendere concreto il piano industriale e favorire l’occupazione.

Sono state definite regole specifiche a sostegno dell’attività di start up e un nuovo regime retributivo che possa facilitarne la diffusione nel settore, contribuendo al miglioramento della competitività per tutte le aziende del trasporto areo stesso. Il CCNL, infatti, si pone come “riferimento certo e strumento pubblicamente riconosciuto” per disciplinare i rapporti di lavoro per l’intero settore, e intende costituire una “garanzia per una competitività trasparente” oltre che “un sostegno allo sviluppo occupazionale e professionale e all’iniziativa imprenditoriale concorrenziale”. Obiettivi necessariamente ambiziosi, da raggiungere entro il 31 dicembre 2024, termine di scadenza dell’efficacia dell’accordo collettivo. All’interno vi si trovano diversi articoli in materia di diritti sindacali: le rappresentanze sindacali in azienda (art. 3R), i contributi sindacali (art. 4R), le assemblee che per il personale di terra non devono incidere sulla continuità del servizio (art. 5R), i permessi delle rappresentanze sindacali (artt. 6R e 7R) e l’aspettativa per cariche sindacali e pubbliche (art. 8R).

Il trattamento retributivo del personale (art. 9R), disciplinato in apposite tabelle (MOD. 1 e 2) è differenziato in base alla presenza di una contrattazione collettiva di secondo livello: è interessante notare come, in caso di presenza di contrattazione collettiva decentrata sottoscritta dalle OO.SS firmatarie il CCNL in commento, tale contrattazione di secondo livello debba essere finalizzata a i) “accompagnare fasi di start up”, ii) “gestire situazioni di crisi”, e iii) “accompagnare percorsi di confluenza per l’applicazione” del CCNL medesimo. Si prevede, inoltre, una disciplina specifica per il contratto a tempo determinato (art. 13R), con deroghe (finalmente) alla disciplina di legge (d.lgs. 81/2015, come modificato dal cd. decreto dignità) e causali ad hoc e più ancorate alla realtà produttiva del settore, per il contratto di apprendistato (art. 14R), con particolare riguardo a quello professionalizzante. Per il personale navigante tecnico si dispongono regole specifiche sull’assunzione (art. 1R; da notare il requisito della “buona conoscenza, scritta e parlata della lingua italiana ed inglese”), sull’orario di lavoro (art. 4R) e sul sistema retributivo (art. 6R), soprattutto per quanto concerne il calcolo dell’indennità di volo (art. 8R). Altrettante sezioni del CCNL sono previste per gli assistenti di volo e il personale di terra, per poi concludersi con le tabelle retributive suddivise in base a ogni figura professionale.

Il medesimo giorno ITA Airways ha sottoscritto, insieme alle rappresentanze sindacali, l’accordo di “acquisizione asset e sviluppo occupazionale di ITA”, volto a un duplice obiettivo: da un lato, la condivisione di un protocollo di relazioni industriali che individuasse specifici ambiti di informazione e consultazione; dall’altro, la realizzazione del piano industriale della società per il periodo 2021-2025. Nel primo caso, le parti hanno condiviso di attivare apposite sedi di confronto, con il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali aziendali, in merito a determinati aspetti: i criteri di ricorso al lavoro a tempo parziale; l’utilizzo di appositi sistemi per la gestione delle richieste di variazioni degli avvicendamenti tra lavoratori; la discussione in merito alle policy aziendali; la formazione certificata dei dipendenti.

Sul versante industriale, invece, ITA Airways ha confermato l’intenzione a assumere “ex novo” un numero massimo di 2800 lavoratori nella fase di avvio delle attività, con un rinnovato impegno a accrescere il personale nel corso del 2022 “in ragione della situazione complessiva del mercato di riferimento”, fino a un massimo di 5750 dipendenti mediante incrementi progressivi di organico per gli anni 2023, 2024, 2025, coerentemente all’andamento macro-economico e specifico del trasporto aereo mondiale. Le parti, in questo modo, hanno condiviso il percorso di start up di ITA Airways, individuando le misure e gli strumenti più efficaci per sostenerlo.

Peraltro, il rinnovato CCNL già contiene specifici rimandi alla contrattazione collettiva decentrata per attivare misure di supporto alle fasi di start up aziendale, al fine di sostenere incrementi di produttività richiesti dal settore aereo. Ecco perché le parti, nella prospettiva (apprezzabile) di “superare ogni regolamentazione unilaterale”, hanno sottoscritto un accordo integrativo di secondo livello per “programmare un complesso di misure ed interventi […] che supportino la realizzazione del Piano Industriale 2021/2025 anche attraverso l’introduzione di specifiche voci retributive collettive”. In generale, possiamo indicare nell’attenzione alla formazione e nel welfare aziendale i capisaldi della contrattazione decentrata di ITA Airways: infatti, è prevista l’attivazione già dalle prime settimane del 2022 di nuovi corsi (un minimo di 130 corsi nel nuovo anno) per la formazione di comandanti (personale navigante) da impiegare anche sulle macchine di nuova generazione che la società sta per acquisire. Va considerato che gli ultimi corsi di comando risalgono a oltre 10 anni fa: un segnale concreto dell’attenzione delle parti alle figure professionali di crescente responsabilità. Inoltre, a tutti dipendenti di terra sarà riconosciuta la copertura sanitaria, con un innalzamento per il personale navigante del premio rispetto alle condizioni precedenti. Sono, poi, state concordate regole per il personale di terra, a integrazione di quanto disposto dal CCNL, in materia di assistenza sanitaria, indennità di funzione (lorda mensile di € 275,00 per 12 mesi per il personale con funzioni direttive), incremento del valore del ticket restaurant (€ 8,00).

L’accordo integrativo di secondo livello contiene, inoltre, l’impegno a prevedere un premio di risultato, collegato a obiettivi di budget di redditività (redditività economica del datore di lavoro) e qualità di servizio (soddisfazione del cliente), che è oggetto di un ulteriore accordo separato, sottoscritto nella medesima giornata del 2 dicembre scorso. Tramite, dunque, il sistema certificato NPS (Net Promoter Score) verrà calcolato il premio di risultato: tale componente variabile rappresenterà il 15% del livello retributivo dei singoli lavoratori, e sarà articolata su base semestrale. Le condizioni del 2022 restano invariate, mentre, in linea con quanto già previsto dalle altre compagnie aeree che avevano ridotto le retribuzioni a causa della pandemia, dal 2023 vi sarà un progressivo riallineamento degli elementi retributivi, che parte da un incremento del 3% per i piloti e del 1% per gli assistenti di volo. Come di consueto, è altresì prevista la possibilità di convertire (parzialmente o in modo integrale) il premio di risultato in servizi di welfare.

Si auspica, dunque, anche in altri settori produttivi una nuova e rinnovata stagione di relazioni sindacali floride, capace di condividere strategie e impegni futuri, tra impresa, lavoratori e rappresentanze sindacali. La contrattazione collettiva, infatti, anche a seguito dell’emergenza sanitaria, deve assumere un ruolo centrale nell’ottica della transizione energetica e delle politiche di attuazione del PNRR, riducendo gli esuberi e garantendo condizioni di lavoro sempre migliori.

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