La morte di Eluana e le grida

Non parleremo di Eluana. Per ciò che riguarda lei esprimeremo solo la nostra piena solidarietà al coraggioso padre che l’ha assistita per diciassette anni e che per amore e pietas della figlia ha preso l’unica decisione possibile.

Vogliamo solo rivolgere alcune domande a quanti di lei hanno parlato e parlato e parlato per strumentalizzare la sua fine e non dare notizie dei veri mali del mondo e dell’Italia. Ma veramente cardinali e ministri e giornalisti che di lei hanno parlato non sapevano nulla di lei? Ma veramente l’unica loro colpa è l’ignoranza? Ma veramente non sapevano che da diciassette anni Eluana non mangiava ma veniva alimentata attraverso un tubo che conduceva le sostanze direttamente nello stomaco? E che non beveva acqua ma veniva idratata per la stessa via? E aveva la colonna vertebrale spezzata e veniva sollevata con un sorta di gru? O davano tutti falsa testimonianza fingendo di parlare ancora di una fanciulla che provava sensazioni e avvertiva la fame e la sete?

C’è da chiedersi per chi teatranti e coro abbiano recitato una tale lugubre commedia. Per attaccare la Costituzione italiana e il bilanciamento dei poteri ? Per umiliare lo Stato italiano e la sua laicità ed esaltare, di contro, il ruolo supplente della Chiesa cattolica e dello Stato Vaticano? Se così fosse stato il “viva la Costituzione” degli italiani è stato ben udibile. E, nel caso del Vaticano i sondaggi fatti – ci sono stati anche questi! – hanno detto e ribadito che il papato di Ratzinger non ha arrestato, ma anzi ha aggravato la crisi della Chiesa cattolica e che la sostituzione del tribunale ecclesiastico a quello della Repubblica italiana non ha giovato al ruolo ecumenico che Giovanni XXIII° aveva riaffermato, esaltando valori dimenticati. Forse sarebbe bene che invece di sancire che la violazione dei comandamenti cristiani “ è un reato” (sic) qualcuno si chieda perché le vocazioni sacerdotali cattoliche vanno scomparendo, i conventi e monasteri cattolici chiudono e diventato alberghi, mentre aumentano i valdesi e gli ebrei, i non credenti, gli agnostici e gli atei, i musulmani , i buddisti e gli ortodossi. Non è compito nostro dare una risposta, ma non possiamo non rilevare che la crisi dei valori, d i cui anche questa decadenza è espressione, è problema che riguarda tutti e che tocca ad ognuno di noi contribuire a creare scelte di riferimento e disegnare rotte che vadano oltre quel limitato orizzonte dell’oggi fatto di spettacolo, cronache nere , isole virtuali, salotti e, per molti, solo di fatica.

L.B.

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