La legge elettorale

Avevano giurato che il loro primo obiettivo era cambiare la legge elettorale che Berlusconi aveva con cura fatto varare per preparare il suo regime e potersi proclamare “eletto dal popolo”. La legge che aveva inventato le coalizioni e dato alla coalizione che fosse arrivata al primo posto uno scandaloso premio di maggioranza oltre che il potere di decidere il nome degli eletti.

Ebbene, nonostante il regalo di voti di questa legge il governo Berlusconi sta rantolando e cerca di guadagnare tempo chiedendo e ottenendo la sospensione delle sedute della Camera fino al 13 dicembre. Nonostante ciò non sembra che qualcuno si stia seriamente occupando della nuova legge o, almeno, l’elettorato non ne sa nulla. Si parla molto di primarie, e coloro che aspirano a salire in alto si autocandidano, fingendo di non sapere che se si voterà con la legge Acerbo-Berlusconi le candidature saranno del tutto inutili – anche se pugliesi – perché vincerà di nuovo Berlusconi. E’ veramente così difficile eliminare i punti scandalosi del porcellum e presentare un testo? Fare le leggi elettorali non è compito del governo ma del parlamento e quindi dei gruppi. E’ veramente impossibile che quattro presidenze si incontrino e comincino a lavorare  o qualcuno sa solo parlare male di Berlusconi e con le proposte di legge se la passa male. Avanti, si dia inizio al lavoro perché gli italiani, ormai smaliziati, giudicheranno  le persone e i partiti atti a governare da quello che realmente fanno e non dai gorgheggi in pugliese o torinese davanti ai corruttori microfoni televisivi.

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