Il terremoto dell’Aquila dopo l’emergenza: la ricostruzione nei piccoli comuni del “cratere sismico” abruzzese

Paolo Esposito fa il punto sulla ricostruzione nei comuni colpiti dal terremoto dell’Aquila dopo l’uscita dall’emergenza avvenuta ad agosto del 2012. Esposito documenta l’attività svolta dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere, di cui è Titolare, che si occupa della ricostruzione in 56 comuni del “cratere sismico” con l’esclusione di l’Aquila e mette in luce le competenze di cui si avvale l’Ufficio e la sua governance, che possono essere messe a disposizione anche dei comuni colpiti dal sisma del 24 agosto

La Governance dei processi di ricostruzione nei Comuni del Cratere. Il sisma del 6 aprile 2009 ha causato ingenti danni a L’Aquila ed in gran parte del territorio abruzzese, ove le aree maggiormente colpite sono state individuate all’interno di una perimetrazione denominata “cratere sismico” che include l’Aquila più 56 comuni. Con decreto del presidente del consiglio dei ministri del 6 aprile 2009, pubblicato in GU n° 81 del 7 aprile 2009, viene dichiarato lo stato di emergenza nella regione Abruzzo, durante il quale sono poste in essere tutte le attività propriamente legate al superamento dell’emergenza ed altresì necessarie per avviare il processo di ricostruzione.

Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3833, a partire dal 1 febbraio 2010 e per l’intera durata dello stato di emergenza, il Presidente della Regione Abruzzo ha assunto l’incarico di Commissario delegato per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma.

Con la legge 134/2012 (c.d. Legge Barca) venne affidata a Fabrizio Barca, allora Ministro del governo Monti, ogni delega per l’azione del governo nel terremoto aquilano.  Barca si impegnò per accelerare i tempi della ricostruzione e per favorire il rapido ritorno a una gestione ordinaria, con il supporto di  2 uffici tecnici costituiti ex lege e dotati di 300 esperti, selezionati con concorso nazionale in tempi brevi (5mesi e 2settimane) tra 16000 concorrenti. Il 31 agosto 2012 cessò lo stato di emergenza e, appunto, si tornò al regime ordinario. .

Con la medesima legge, al fine di assicurare prioritariamente il completo rientro a casa degli aventi diritto, il ripristino delle funzioni e dei servizi pubblici, l’attrattività e lo sviluppo economico-sociale dei territori interessati, “per contemperare gli interessi delle popolazioni colpite dal sisma con l’interesse al corretto utilizzo delle risorse pubbliche, in considerazione della particolare configurazione del territorio” furono infatti istituiti due Uffici Speciali per la ricostruzione, uno competente per la città de L’Aquila (USRA) e uno competente sui restanti comuni del cratere (Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere -USRC).

Il periodo successivo alla creazione degli uffici si connota per una decisa impennata delle attività di ammissione a contributo delle pratiche di  ricostruzione e quindi della relativa apertura dei cantieri, come indicano i dati che seguono.

L’USRC, con una dotazione originaria di 50 unità di personale, ha un ruolo di gestione e coordinamento degli 8 UTR/Uffici Territoriali della ricostruzione (dotazione organica originaria 72 unità) e del più generale processo di ricostruzione, nella componente pubblica e privata, nonché di monitoraggio finanziario e attuativo degli interventi.

L’USRC si interfaccia sul Territorio con il Tavolo di Coordinamento delle Aree Omogenee, organismo di rappresentanza dei Sindaci delle 8 aree in cui è suddiviso il cratere, e a livello centrale con Governo e Amministrazioni centrali dello Stato.

L’Ufficio si è dotato di personale – selezionato tramite concorso pubblico – a partire dall’aprile del 2013, data di inizio effettivo della propria attività.

A che punto è la  ricostruzione?  Ad agosto 2016 sono stati approvati 47 su 56 Piani di Ricostruzione, con una previsione di fabbisogno finanziario stimato per tutti e 56 i Comuni di oltre 3,2 miliardi di euro per la ricostruzione privata e circa 400 milioni di euro per la ricostruzione pubblica. L’obiettivo è di completare l’approvazione dei piani entro la fine del 2016. Si noti che i comuni a maggior danno accertato sono 56 e si trovano nel cratere, mentre fuori cratere ci sono oltre 100 comuni con minor danno.

L’importo complessivo delle pratiche di ricostruzione privata ammesse a contributo dal 2009 ad oggi ammonta ad oltre 1,5 miliardi di euro, con una capacità istruttoria mensile passata dai circa 11 milioni del 2013 ai circa 30 milioni mesi attuali. In sintesi circa il 60% dell’importo complessivo è stato ammesso dal 2013 ad oggi, e con l’attuale velocità si ipotizza che i circa 4 miliardi di euro necessari per le pratiche di ricostruzione privata tra centri storici e periferie saranno impegnati entro il 2022.

A livello di singole abitazioni danneggiate dal sisma, su una stima iniziale di oltre 26.000 singole unità classificate inagibili (escluse quindi le abitazioni classificate A), ad oggi ne sono tornate agibili a seguito dei lavori oltre 5.700. Per il ritorno all’agibilità di tutte le singole unità, si stima un arco temporale che va dal 2023 al 2025.

In questo ambito, oltre a coordinare la “filiera” degli UTR che approvano le pratiche di ricostruzione privata, l’USRC ha il compito di assegnare per competenza ed erogare per cassa ai Comuni i relativi fondi.

Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, la Cipe 135/2012 ha stanziato i primi 126 milioni di euro (a fronte come detto di una programmazione derivante dai piani di ricostruzione di circa 400 milioni di euro) per interventi di natura pubblica di competenza degli enti locali. Ad oggi lo stato di attuazione è quello rappresentato nella tabella che segue

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In questo periodo è in atto la nuova fase di programmazione pluriennale dei fondi, al fine di determinare successivi appostamenti a favore delle opere previste nei Piani.Le restanti risorse pari a oltre 39,5 milioni (circa il 32%) sono  programmate per interventi in corso di definizione.

Edilizia Scolastica. Il Piano denominato “Scuole d’Abruzzo – il Futuro in Sicurezza” è finalizzato alla riparazione, ricostruzione e messa in sicurezza del patrimonio scolastico abruzzese danneggiato dagli eventi sismici, è stato articolato in tre stralci per una somma complessiva di 226.421.450 Euro. L’USRC sta procedendo al completamento della seconda fase e ad avviare la terza fase di Piano: più di 150 interventi per oltre 144 milioni di euro che interessano oltre 100 soggetti attuatori di 96 comuni e 4 province.

Ad oggi lo stato di attuazione è il seguente:

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Ad oggi sono stati effettuati dall’USRC verso i soggetti attuatori (Comuni e Province) oltre 4.100 mandati di pagamento, per un valore di oltre 320 milioni di euro di erogazioni per cassa.Sono inoltre state accertate al momento oltre 12 milioni di euro di economie, che saranno reimmesse nei flussi di finanziamento del Piano per ulteriori esigenze.

Per ulteriori dettagli e dati sui vari processi monitorati, si può consultare il sito www.usrc.it

Un modello da esportare: in supporto delle aree colpite il 24 agosto. Come si legge sul sito dell’USRC, “Creare visione, disegnare percorsi, costruire sinergie” sono le parole chiave del metodoutilizzato dall’USRC. Infatti, attraverso le giuste sinergie è possibile creare un modello nuovo di pubblica amministrazione su un tema delicato e articolato come quello dei processi di ricostruzione di decine e decine di borghi in Abruzzo, fatto di rispetto delle necessità delle amministrazioni – rappresentate dal Tavolo di Coordinamento delle Aree Omogenee – e dei cittadini, disponibilità ed efficienza/efficacia nei processi, perseguimento di precisi obiettivi e trasparenza/monitoraggio nell’utilizzo di fondi pubblici, grazie ad un team di tecnici (in prevalenza ingegneri ed architetti) e di  amministrativi di età media 37 anni selezionati con concorsi a  livello nazionale (e per metà di provenienza MIT/Ministero Infrastrutture e Trasporti).

Questo metodo e queste competenze hanno indotto la Protezione Civile – a seguito del sisma in  centro Italia del 24 agosto 2016, che ha tra l’altro coinvolto più direttamente anche comuni abruzzesi dell’alta valle Aterno (al confine con la zona di amatrice) e dell’alto teramano (al confine con la provincia ascolana) –  a chiedere  all’USRC di potersi avvalere, come supporto, dei Tecnici USRC “qualificati” per l’attività di rilevazione del danno.  L’ufficio ha prontamente messo a disposizione le prime squadre di Funzionarie e Funzionari che, sotto la supervisione della Protezione Civile, sono già all’opera  – per ora – presso i Comuni abruzzesi colpiti dal sisma.

Inoltre, come d’obbligo per ruolo e per morale, il team USRC supporta e facilita il lavoro dei Comuni impegnati nella prima opera di censimento e programmazione al momento affidata alla gestione della Regione Abruzzo.

Governance, processi e modelli della gestione di questo post sisma ultimo sono ancora in fase decisionale da parte del Commissario Delegato Vasco Errani, di sicuro l’esperienza maturata in questi tre anni su un Territorio contiguo e simile per caratteristiche è a disposizione per ogni utile confronto in merito.

Processi robusti, persone formate dal punto di vista tecnico e amministrativo, orientamento al lavoro per obiettivi, monitoraggio e trasparenza sono infatti elementi chiave, modulabili per ogni necessità.

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