Il ponte di Bertolaso

Il Corriere della Sera ha dedicato un’intera pagina all’eroismo del sottosegretario Bertolaso, sempre in attesa di dimissioni, che con “impresa temeraria” ha montato un ponte Bailey su un fiume stagionale del Sudan.

E che dire allora dei capitani o tenenti inglesi e americani che sotto il fuoco nemico gettavano i ponti Bailey sui fiumi di mezza Europa là dove i nazisti avevano fatto saltare i preesistenti ponti? Forse al Corriere non sanno che i ponti montabili Bailey, progettati dall’ingegnere inglese Bailey, furono studiati negli anni quaranta proprio in funzione di un impiego rapido volto sia a facilitare l’avanzata alleata sia a recare sollievo a popolazioni rimaste isolate a causa delle devastazioni della guerra scatenata da Hitler e da Mussolini. Da allora l’uso dei ponti Bailey si è diffuso nel mondo dall’Europa, all’Asia all’Africa. Ne esiste uno anche nella piccola repubblica del Suriname (Guayana olandese) e da alcuni anni chi ne ha bisogno può ordinarli anche on line, via internet. Ci sono ditte che non solo li vendono ma li noleggiano, anche. E ci sono gli elicotteri che li trasportano anche in luoghi lontani da ogni aeroporto.

Un’opera buona è sempre un’opera buona, tanto più meritevole se fatta senza squilli di tromba. Ma non facciamo ridere il mondo parlando di eroismo e di temerarietà.

l.b.

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