I “DICO” e il Vaticano

Finalmente Barbara Pollastrini e Rosy Bindi hanno realizzato un compromesso sui diritti delle coppie conviventi e, alla immediata vigilia della partenza del Presidente Prodi per l’India, il Consiglio dei ministri lo ha trasformato in disegno di legge.Va riconosciuto alla Pollastrini e alla Bindi che hanno operato mentre dalla chiesa cattolica si sparava con tutte le armi disponibili su qualsiasi cosa si avvicinasse al riconoscimento delle coppie di fatto, di aver compiuto un primo importante passo.

Non sottovalutiamo il lavoro positivo da esse compiuto. Dall’Unione e soprattutto dai DS ci aspettavamo tuttavia qualche cosa di più di quanto scritto nella legge che, se approvata, sancirà i “ Diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi”. Ci aspettavamo quel pieno “riconoscimento-annullamento” della diversità che è la base della solidarietà e la base della costruzione di un mondo pacifico. Se un governo di centro sinistra non è in grado di attuare questo riconoscimento rende sempre più opaca e scolorita la propria identità ancora prima dell’operazione del partito democratrico volta a tagliare ogni rapporto con il passato e con gli ideali della sinistra socialista e no.

Che cosa ha impedito di fare di più?

Innanzitutto la ingerenza della chiesa cattolica. Ci è veramente sembrato di tornare se non alla Inquisizione certamente a qualcosa che ricordava lo Stato pontificio e, più tardi, papa Pio XII. La Chiesa , da tempo in declino, non può non pagare con nuovi distacchi e perdite l’aver dimenticato che anche Gesù Cristo era un “diverso” per gli ebrei e per i romani. E l’aver dimenticato ciò che Cristo, Dio o profeta che fosse, ha predicato e cioè in primo luogo l’amore per il “diverso”: la prostituta, il samaritano.

Se c’era un momento in cui l’odio per l’omosessuale ( i diritti riguardano anche coppie dello stesso sesso) andava corretto era questo. Perché il pontefice regnante,

di nazionalità tedesca, non può ignorare ciò che il nazismo ha fatto contro gli omosessuali; non può ignorare e non ignora la deportazione degli omosessuali nei campi di concentramento. Guai se nel presente non c’è anche la memoria del passato.

Solo chi ha dimenticato il passato ha potuto scatenare una campagna perfino contro la dichiarazione congiunta di convivenza davanti ad un impiegato dell’anagrafe! Sono cose che i nostri figli e i figli dei figli non dimenticheranno. E il tutto è stato fatto mentre la Chiesa cattolica subiva una grave sconfitta in Portogallo sulla legge per l’aborto.

In secondo luogo hanno pesato la posizione del ministro Rutelli e i suoi rapporti di dipendenza dalla CEI di cui è presidente e factotum televiso il card. Ruini, il quale riesce sempre stare a destra del papa e che ha annunciato una “nota” che ci ricorda la scomunica contro i comunisti e Gedda.

In terzo luogo, è doloroso ma va detto, hanno pesato posizioni interne ai DS che hanno avuto una manifestazione evidente nel rifiuto del sindaco Veltroni, già iscritto al Partito Democratico, di istituire a livello comunale un Registro delle dichiarazioni di convivenza. I conviventi sono evidentemente cittadini di serie b) per i quali al massimo un impiegato annoterà le dichiarazioni personali disgiunte e le inserirà in una pratica dell’ufficio demografico.

Qualcuno spera che il disegno di legge possa migliorare in Parlamento. Ci uniamo alla speranza ma dubitiamo che l’impresa riesca. Sarà già un successo se passerà il disegno di legge attuale.

T. Ag

Schede e storico autori