Governabilità

Qualcuno del primo piano di palazzo Chigi ha avvertito Berlusconi che il bollettino della Banca d’Italia aveva pubblicato alcune tabelle con i raffronti della crescita del pil nei vari paesi del mondo. Da tali tabelle risultava che sulla base del 2010 l’Italia era in coda a tutti con un misero 1,2 per cento annuo. Persino la Marcegaglia se ne era accorta. Berlusconi tranquillizzò l’araldo e gli disse che l’indomani tutto sarebbe stato risolto: aveva pronto un piano per l’economia ben più importante degli sgravi fiscali e agevolazioni attuate da Obama e l’indomani il consiglio dei Ministri già convocato lo avrebbe approvato. Detto e fatto l’indomani il Consiglio approvò il piano e così gli italiani appresero che entro due mesi il governo avrebbe redatto un documento per l’Unione Europea. Sarebbero stati anche modificati tre articoli della costituzione: l’art. 41, l’art. 97 e l’art.118, al fine di allargare la libertà degli imprenditori. Verrà in essi sancito esplicitamente che è loro permesso tutto ciò che non è espressamente vietato. E’ stato anche deciso che quando ci sarà la possibilità di spendere i soldi gli incentivi verranno organizzati in tre fasce. Inoltre il Ministro Tremonti sarebbe subito partito per un viaggio nel sud. Soddisfatto del “piano” – che secondo il governo dovrebbe assicurare una crescita dell’1,5% (Germania e Francia crescono già al ritmo del 2,5%) – Berlusconi è andato in videoconferenza ed ha attaccato la magistratura in modo più violento del solito. A nome degli imprenditori italiani la presidente della Confindustria ha manifestato la propria insoddisfazione.

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