Giglia Tedesco

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Con la morte di Giglia Tedesco la politica italiana si è impoverita. Impoverita del modo tutto particolare ma importante con cui Giglia la perseguito per tutta la vita gli ideali di libertà, uguaglianza e di giustizia. Unendo fermezza e combattività alla gentilezza e al rispetto per l’avversario o il “ diverso”, riservatezza e cordialità, sofferenza e sorriso.

Dalle massime cariche dell’UDI a quelle del PCI e a quelle senatoriali Giglia ha lasciato ovunque un rimpianto per la sua assenza, per il venire meno del suo consiglio, della sua disponibilità alla discussione, per il modo semplice con cui ha ricoperto alte cariche.

Ad “Etica ed Economia” ha dato un contributo fin dalla sua fondazione, arricchendo il dibattito e il confronto necessari alla ricerca, avanzando suggerimenti e progetti, portando sempre nella definizione di un nuovo Welfare e nel lavoro per avanzare verso di esso un “di più” di idee e di passione.

L’ultimo incontro con lei è stato pochi giorni prima della morte, nel direttivo che per delega della Assemblea dell’associazione ha rafforzato la presidenza con l’ingresso di Giampiero Marchesi. Per questo la notizia della scomparsa ci ha colpiti in modo particolare e spronato nello stesso tempo a continuare a lavorare con l’etica e lo stile berlingueriano di cui ella era assertrice e che continuava ad applicare alla sua vita senza il timore di essere accusata di nostalgia dal nuovo quadro politico.

Luciano Barca

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