Contro il mercato

Etica ed Economia si è sempre battuta per distinguere, così come faceva Paolo Sylos Labini, capitalismo e mercato e per individuare e denunciare la tendenza del capitalismo a strangolare o, comunque, a avvelenare il mercato con monopoli, oligopoli, accordi di cartello e a ricercare complicità nello Stato per impedire che il gioco della concorrenza possa togliere privilegi che amichette ed amichetti si conquistano attraverso leggine, deliberati, procedure ad hoc.

Il governo Berlusconi e le amministrazioni legate al PDL stanno dando in questi giorni precisa conferma di questo gioco volto a mantenere o consegnare ad “amici” beni e servizi pubblici che il libero gioco di mercato e quindi anche gare vere tra più soggetti o imprenditori affiderebbero ad altri cittadini. Sono state fatte in proposito dalla stampa economica esemplificazioni clamorose di comportamenti volti, a Roma come a Milano, a conservare o affidare a società o personaggi ben noti, e per lunghi anni futuri, servizi essenziali per il benessere (che può diventare malessere) dei cittadini. A Milano è stato sufficiente aggiungere nel bando di concorso per il servizio dei trasporti la condizione che i concorrenti ad assumere la gestione dei trasporti dovevano aver svolto attività negli anni 2002-2004 per 20.000 vetture/Km su linee alimentate con la terza rotaie per far fuori tutti i concorrenti e consegnare il servizio nelle mani dell’ATM. A Roma nello stesso periodo Alemanno ha affossato il disegno dell’ex assessore Walter Tocci che prevedeva che i servizi di trasporto locale passassero ad un regime di affidamenti tramite gara e quindi la solita azienda continuerà a gestire senza gare tutti i diversi mezzi di trasporto.

Io penso che Etica ed Economia debba far di più per far sapere queste cose ai cittadini e per illustrarne il costo per i cittadini. Se certe operazioni passano nel silenzio è anche perché i cittadini vengono distratti da questi temi – e perfino dalla crisi economica – con il gioco degli specchietti e dunque dei rumeni, della sicurezza, della cattiveria di Franceschini e Casini, delle visite di Berlusconi a Napoli e Pescara che sono al centro di quella buffonata che la RAI chiama “giornata politica”.

Furio Sacconi

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