Berlusconi e l’impunità

Mentre per la prima volta in 400 anni lo Speaker della Camera dei Comuni si dimette perché accusato, come un qualsiasi europarlamentare, di aver gonfiato la cifra dei rimborsi, scoppia l’ennesimo caso Berlusconi accusato di aver corrotto l’avvocato inglese David Mills al fine di creare all’estero società offshore ove riciclare denaro. L’assurdo è che Berlusconi non sarà ulteriormente perseguito, godendo per propria legge dell’impunità, mentre Mills è stato condannato. Giustamente presenterà ricorso. Ma adesso delle due l’una: o la Corte costituzionale annullerà il lodo Alfano e Berlusconi tornerà ad essere perseguibile oppure Berlusconi estenderà l’impunità a tutti coloro con cui tratta. Creando così uno Stato personale fuori da ogni principio di diritto. Altro che Birmania.

L. Levantino

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