Pur non essendo vescovo
Luciano Barca fu chiamato da Togliatti e Longo alla segreteria del PCI nel 1960, caso praticamente unico di accesso al vertice del partito da parte di chi era esterno all’apparato, di chi – per dirla con le sue parole – non “era vescovo”. Questo gioco, sostiene Marco Damilano, riassume il suo percorso biografico: la laicità di un’appartenenza e di un percorso politico, sempre rivendicata, ma anche la tensione tra un’ideologia totalizzante e la presenza storica del PCI nella società italiana. Nelle battaglie di Barca a Botteghe Oscure c’è anche il romanzo di formazione di quella generazione politica: la formazione di una classe dirigente, la sua messa alla prova, il rapporto tra la leadership monocratica e la collegialità delle decisioni, la divisione in correnti, i rapporti con gli altri partiti, le relazioni internazionali, il ruolo del Pci nelle grandi trasformazioni di quell’epoca.