A proposito della Cina

Caro direttore, ho molto apprezzato il richiamo di Etica ed Economia affinché l’Italia presti maggiore attenzione alla Cina e a ciò che la Cina già rappresenta oggi e rappresenterà domani. Forse può essere utile ricordare ancora alcuni fatti. Il PIL della Cina continua ad aumentare al ritmo dell’8% che è certamente meno delle percentuali a due cifre cui ci aveva abituato. ma è una  crescita importante a fronte del declino americano ed europeo. La Cina è ormai la terza potenza economica del mondo ed è il secondo Paese per esportazioni di merci. Insegue a ruota la Germania che è al primo posto. (Gli USA sono al terzo posto). Come potrebbe l’Italia ignorare senza una storica sconfitta l’esistenza di quel gigantesco mercato?
Non vorrei che l’Italia dopo aver perso l’occasione del mercato russo perdesse anche l’occasione cinese. La forza della Germania è tutta nei rapporti che essa ha stretto con la Russia. Chiunque sia stato recentemente in Russia ed abbia visto le grandi opere di ammodernamento di quel paese non potrà non aver visto che quasi tutte queste opere tese a migliorare le qualità dei servizi (ospedali e ferrovie in primo luogo) sono affidate a gruppi misti russi-tedeschi che coinvolgono un numero enorme di imprese della Germania. L’Eurasia di cui si parla nasce da questo. E la  forza della Merkel anche.
L’Italia è quasi totalmente assente da uno sforzo in direzione dei nuovi mercati. Solo la Fiat ha fatto qualcosa nella vecchia direzione degli USA, ma l’ha fatto privatamente e non certo per merito del governo. Che cosa si aspetta per agire? Occorrono più fatti, meno promesse e meno conferenze stampa.
                                                                                                  

                                                                                                                                                                     Renato Lupi
21 luglio 2009

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