Menabò n. 99/2019

In questo numero del Menabò, Paladini illustra le proposte di tassazione dei ricchi avanzate in USA; Leonardi esamina criticamente la proposta di salario minimo del M5S; Morlicchio spiega le possibili drammatiche conseguenze delle difficoltà del Mezzogiorno; Saitto riflette sui rapporti tra Costituzione e discrezionalità legislativa; Franzini interpreta la protesta a New York contro il Quartiere Generale di Amazon; Romano sottopone a critica un Rapporto della Banca Mondiale sulla disuguaglianza intergenerazionale; Rella-Scarchilli gettano nuova luce sul recente andamento dei consumi; Maglia spiega le caratteristiche e gli effetti dei contratti di rete tra le imprese.

Più in dettaglio, nel primo articolo Ruggero Paladini mette in evidenza come in seguito al crescere delle disuguaglianze di reddito e di ricchezza negli Stati Uniti stia tornando al centro del dibattito politico il tema dell’uso delle imposte a fini redistributivi. Esempi paradigmatici sono le proposte di Alexandria Ocasio-Cortez di alzare al 70% l’aliquota dell’imposta personale sui redditi sopra i 10 milioni di dollari e di Elisabeth Warren di introdurre un’imposta federale su patrimoni maggiori di 50 milioni, con un’aliquota pari al 2%. Paladini illustra e valuta criticamente tali proposte.

Il secondo articolo, di Salvo Leonardi, è dedicato al salario minimo. Dopo aver ricordato che l’Italia è fra i pochi paesi in cui i minimi sono fissati dai Contratti Collettivi e che precarietà e contratti “pirata” stanno indebolendo la copertura di tali contratti, Leonardi si occupa del disegno di legge del M5S che prevede un erga omnes limitato alla parte salariale e sostiene che tale idea, pur perseguendo un obiettivo condivisibile, è gravida di rischi, come quello di definire una soglia inferiore a quella prevista nella stragrande maggioranza dei CCNL.

Enrica Morlicchio, nel terzo articolo, sostiene che le difficoltà socio-economiche che oggi sta vivendo il Mezzogiorno rappresentano l’epicentro di fenomeni più generali, che investono tutto il paese. Secondo Morlicchio, però, nel Mezzogiorno le difficoltà hanno raggiunto un livello tale da far prevedere un salto qualitativo, che può determinare su scala più ampia fenomeni di collasso della struttura sociale e di disgregazione sociale molto simili a quelli verificatisi nell’”iperghetto” statunitense degli anni Settanta.

Francesco Saitto, nel quarto articolo, si occupa di “Costituzione economica” e sostiene che l’inserimento in Costituzione di norme che limitano la discrezionalità legislativa può costituzionalizzare una data dottrina economica ovvero sostenere il legislatore nell’attuazione del progetto assiologico di una Costituzione, con vantaggio per la democrazia rappresentativa. Dall’alternativa che prevale dipende, secondo Saitto, l’utilità di analizzare il concetto controverso di “Costituzione economica”, il cui studio critico, è tornato centrale dopo le riforme sulla disciplina costituzionale dell’indebitamento.

Maurizio Franzini, nel Contrappunto, prende spunto da un recente intervento che sostiene la necessità di “abolire i miliardari” e si chiede cosa possa desumersi nella prospettiva di limitare il potere dei miliardari (anche senza abolirli) dalla recente vicenda che ha visto Amazon rinunciare, dopo le proteste, a costruire il suo secondo quartier generale a New York. Franzini ricostruisce gli eventi e sostiene che le categorie di Hirschman di exit e voice, opportunamente adeguate, possono aiutare a comprendere gli eventi e i possibili sviluppi futuri.

Eleonora Romano, nel primo Focus, sintetizza e esamina criticamente l’analisi della trasmissione intergenerazionale della disuguaglianza nei redditi a livello mondiale contenuta in un recente rapporto della Banca mondiale. Romano si sofferma in particolare sulle connessioni tra immobilità intergenerazionale e disuguaglianza delle opportunità, illustrando i principali dati contenuti nel Rapporto e proponendo alcune riflessioni sulle conseguenze negative che tali fenomeni possono produrre.

Giacomo Rella e Giovanna Scarchilli, nel secondo Focus, forniscono una chiave di lettura alternativa della recente recessione focalizzando l’attenzione sulla condizione economica dei consumatori, in un contesto di elevate disuguaglianze economiche. In particolare, Rella e Scarchilli confrontano i cambiamenti intervenuti nella quantità e nella composizione della spesa delle diverse classi di reddito e rilevano – al di sotto di dati aggregati – una riduzione del consumo da parte di coloro che hanno sperimentato una decrescita del reddito disponibile negli ultimi anni.

Nell’ultimo Focus, Eleonora Maglia si occupa del contratto di rete tra imprese, uno strumento di spinta alla collaborazione organizzativa, ad un decennio dalla sua introduzione in Italia. Dopo aver illustrato le caratteristiche del contratto e le aspettative in esso risposte, Maglia ne esamina, sulla base dei dati disponibili, gli utilizzi effettivi e i risultati raggiunti in termini di performance aziendali e protezione della forza lavoro. Infine, Maglia valuta le prospettive del contratto di rete e le condizioni per un suo efficace utilizzo futuro.

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