Garanzia Giovani: aspetti generali e modalità di attuazione nazionale

Elton Beqiraj si occupa della Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea di aprile 2013, che ha introdotto la cosiddetta “garanzia giovani”, illustrandone i contenuti e gli obiettivi. Successivamente, Beqiraj esamina i provvedimenti adottati dal Governo italiano per dare attuazione alla Raccomandazione precisando quali siano i target di giovani interessati e quali siano le iniziative che il governo intende attuare nei loro confronti.

La Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 aprile 2013, adottata sulla base di una serie di precedenti comunicazioni e raccomandazioni del Consiglio e della Commissione e Europea in materia occupazionale (in particolare della Comunicazione del 28 novembre 2012 della Commissione e della relativa proposta di Raccomandazione SWD(2012)409), definisce l’introduzione della c.d. “garanzia giovani” (Youth Guarantee – YG) nei paesi membri.

E’ bene sottolineare che le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa sono atti giuridici che, anche se non hanno la stessa forza precettiva delle Convenzioni giuridiche internazionali, obbligano comunque gli stati dal punto di vista programmatico. La portata delle Raccomandazioni è quindi superiore al valore meramente ‘raccomandatorio’ tipico delle ordinarie ‘risoluzioni’ delle Organizzazioni internazionali.

La Raccomandazione dell’aprile 2013 stabilisce che gli Stati membri debbano “garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale”.

Al di là dell’obbiettivo generale, la Raccomandazione stabilisce alcune linee attuative, che possono essere riassunte in tre punti essenziali:

  1.  gli Stati membri devono considerare la specificità della situazione occupazionale nazionale e tener presente che i giovani “non costituiscono un gruppo omogeneo in contesti sociali simili”. Particolare attenzione deve essere attribuita ai soggetti del tutto inattivi (Not in Employment, Education or Training – NEET);
  2. devono identificare strategie di partnership istituzionale, ossia – dopo aver identificato l’istituzione responsabile dell’attuazione della YG – sostenere la collaborazione tra l’istituzione responsabile e le parti sociali;
  3. devono garantire un intervento tempestivo ed una pronta attuazione della garanzia, anche attraverso il forte irrobustimento del livello informativo.

Nello specifico delle misure dirette al mercato del lavoro, la Raccomandazione inoltre stabilisce che gli stati debbano:

  1. favorire misure desinate al miglioramento delle competenze tipiche dei settori a più alta dinamica occupazionale, identificati genericamente nelle “competenze digitali”;
  2. adottare misure dirette alla riduzione dei costi non salariali del lavoro (ossia costi di assunzione e licenziamento);
  3. adottare misure dirette al contenimento del costo salariale dei nuovi assunti, attraverso sussidiazione e incentivazione mirata;
  4. promuovere la mobilità dei giovani a livello nazionale ed europeo.

La Raccomandazione individua la fonte principale di finanziamento delle misure di garanzia giovani nel riorientamento delle risorse del Fondo Sociale Europeo. Per quanto riguarda l’attuazione della YG in Italia, il Governo ha predisposto – a partire dall’identificazione dei destinatari potenziali e di specifici gruppi target – un piano di attuazione alquanto dettagliato.

I destinatari della garanzia sono i giovani di età compresa tra 15 e 24 anni che abbiano completato un percorso di studi e che siano entrati in stato di disoccupazione o che risultino NEET. I potenziali beneficiari rappresentano, al momento, una platea di circa 4,9 milioni di persone, di cui 1,3 milioni attualmente NEET. I nuovi flussi di potenziali beneficiari dovranno essere intercettati entro quattro mesi dalla loro entrata in una delle condizioni di accesso alla YG. In una seconda fase il Governo, data la specificità del mercato del lavoro italiano, si riserva di estendere la garanzia anche a soggetti di età compresa fra i 25 e i 29 anni (in tal caso lo stock di potenziali beneficiari crescerebbe a circa 6,4 milioni di persone, di cui 1/4 attualmente NEET).

All’interno del gruppo dei NEET vengono individuati due target specifici, quello dei “giovani che si registrano come inoccupati o disoccupati non all’interno di un percorso di istruzione o formazione” e quello dei “giovani non occupati che abbandonano precocemente un percorso di istruzione o formazione e non si registrano come disoccupati o inoccupati, ma cercano lavoro (sia pure non attivamente) o sono disponibili a lavorare”.

Nello specifico, si prevedono tre tipologie di i servizi di sostegno ai beneficiari della YG: i) servizi informativi di base; ii) accoglienza e profiling; iii) orientamento. Il livello di orientamento è finalizzato a canalizzare i giovani in 6 percorsi alternativi: inserimento al lavoro, apprendistato, tirocinio, istruzione/formazione, auto-imprenditorialità, servizio civile.

In linea con la Raccomandazione del Consiglio d’Europa, l’inserimento al lavoro può essere favorito attraverso l’istituzione di “bonus” per l’impresa – di fatto una sussidiazione del salario dei nuovi assunti, peraltro una misura già attiva per lavoratori fino a 29 anni – allo stesso modo della partecipazione ad un programma di tirocinio o di servizio civile, il cui costo può essere sussidiato da una “borsa” [1. Per una analisi critica dell’efficacia potenziale delle misure di sussidiazione salariale, si veda il contributo di Massimiliano Tancioni pubblicato sul Menabò.].

Le misure per il miglioramento delle competenze professionali attraverso programmi di istruzione/formazione sono dirette a persone NEET del primo e secondo target. Per i NEET appartenenti al primo target e nel caso in cui si preveda un percorso triennale di Istruzione e Formazione Professionale, è previsto un sostegno monetario attraverso borse di formazione o voucher.

Il sostegno all’imprenditorialità avverrebbe attraverso la predisposizione e la fornitura dei “servizi di consulenza e di accompagnamento necessari”, mentre le misure di incentivazione alla mobilità dovrebbero consistere in un “rimborso forfettario finalizzato a compensare in parte le spese della trasferta”. Si tratta in sostanza di misure fiscali (poiché richiedono un atto di finanziamento fiscale) dirette alla riduzione dei costi non salariali del lavoro.

Per quanto riguarda il finanziamento degli interventi di attuazione della YG, il Governo prevede uno stanziamento complessivo di circa 1,5 miliardi di Euro, di cui 567 milioni provenienti dal finanziamento europeo all’interno della Youth Employment Initiative (YEI), altrettanti dal riorientamento del FSE e i rimanenti da risorse nazionali, come cofinanziamento. La destinazione delle risorse ai servizi e alle azioni specifiche descritte è stata al momento definita per il biennio 2014-15.

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