Il tema è stato discusso rispondendo alle seguenti domande:
Se fosse possibile offrire un posto di lavoro – anche non gradito – a ogni povero, lo Stato dovrebbe astenersi dal trasferire reddito ai poveri o dare reddito ai poveri che non vogliono accettare il lavoro?
Il reddito di cittadinanza dovrebbe essere rivolto a tutti i poveri, a tutti i poveri in cambio di lavoro o a tutti i cittadini?
I poveri hanno diritto a ricevere reddito dallo Stato anche se non si impegnano nella ricerca di un lavoro?
Un reddito di cittadinanza, universale e incondizionato, è in contrasto con l’importanza che il lavoro ha per la realizzazione delle persone?
Il reddito incondizionato dovrebbe sostituire tutti gli altri trasferimenti assistenziali (pensione sociale, assegni al nucleo con almeno tre figli, pensione di invalidità, bonus elettrico…) oppure no?
Il reddito incondizionato indebolisce l’incentivo a lavorare o rafforza la posizione contrattuale dei lavoratori?